I Maori chiedono le teste della Francia

Il 23 gennaio scorso con una cerimonia al Musée du quai Branly, il museo delle culture “altre” nato pochi anni fa, il cui motto è «Là dove dialogano le culture», venti teste di Maori sono state restituite a Te Papa, il museo nazionale neozelandese di Wellington. Il rituale ha sigillato i portoni del Museo su una mostra che dall’ottobre scorso aveva esposto una ricca selezione di materiali maori scelti da studiosi neozelandesi e provenienti da vari musei. Il titolo era più che sibillino: Maori. I loro tesori hanno un’anima. Non stiamo parlando di sculture, ma di teste umane con la pelle tatuata alla maniera maori, mummificate e finite nei musei d’antropologia del mondo, parecchie anche al Musée de l’Homme di Parigi. Il popolo maori sta conducendo da alcuni anni la sua battaglia legale e diplomatica per la restituzione ai propri clan di questi «resti umani» e finora ha ottenuto da quattordici musei del mondo le teste e le parti di corpi mummificati appartenuti a 190 individui di cui si è raggiunta l’identificazione. Questi resti sono quindi stati inumati in luoghi funerari, «luoghi taboo», dove potranno finalmente riposare senza essere oggetto di curiosità per turisti o di contesa fra chi rivendica il diritto di studiare questi «materiali» e la comunità che ne pretende la restituzione.

via I Maori chiedono le teste della Francia | Cultura | www.avvenire.it.

, , ,

No comments yet.

Lascia un commento

Leave your opinion here. Please be nice. Your Email address will be kept private.