Le vite degli altri e gli eccessi dei new Google
Il Minatore di Dati non scende sottoterra, scopre le sue pepite d’oro nei motori di ricerca Internet, non ha l’elmetto con la lampadina ma computer e software sofisticati, non rischia di esplodere con il grisou ma su una legge a tutela della privacy online. Il presidente Obama affida le speranze di rielezione al Capo Minatore Dati Democratico Rayid Ghani; Google e Facebook contano di sbancare il mercato con i loro Giacimenti di Dati; aziende, grandi e piccole, vogliono cavarsela nel 2012 di recessione grazie ad abili Minatori di Dati.
Tra i dati scavano intelligence e terroristi, pirati informatici e sociologi, predicatori e commessi viaggiatori del web. Tutti a caccia del prezioso metallo virtuale che sono le nostre professioni, la nostra vita, le foto, gli affetti, i consumi, le mail personali e di lavoro. Chi meglio connetterà via «data mining», lo scavo dei dati, la massa di materiale che ogni giorno immettiamo online diventerà leader politico o monopolista del web. La partita per accedere, controllare, lanciare sul mercato, svendere oppure proteggere e custodire i nostri dati – oggi nei singoli computer, domani nei megadepositi collettivi chiamati «clouds», nuvole – sarà decisiva per definire natura e qualità di mercato, società, democrazie.
via Le vite degli altri e gli eccessi dei new Google – LASTAMPA.it.
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