Dai manuali alle slide. Si studia a pezzi?

Un articolo di Simonetta Fiori su La Repubblica di ieri, nelle pagine “R2 Cultura”, commenta una ricerca dell’Aie presentata alla mostra dell’ditoria “Più libri più liberi”. I giovani si formano usando “format culturali molto diversi tra loro“.
Leggiamo: “L’indagine dell’Aie mostra toni un po’ preoccupati, come se una nuova minaccia s’allungasse sulla geografia dei cervelli destinata a frantumarsi nell’arcipelago delle nozioni sparse nell’immateriale. Ma dobbiamo davvero assecondare la tentazione apocalittica degli editori, leggittimamente propensi a difendere il mercato dei manuali universitari? Ed è tutto materiale di scarto quello digitale procurato ex cathedra?”
Nell’articolo sono citati anche gli esiti di un sondaggio realizzato con gli studenti, che rivela risposte molto contradditorie.
Qui l’edizione integrale dell’articolo [in pdf]:
Lo studio a pezzi. Dai manuali alle “slide” gli esami in un riassunto
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