La Rete luogo dell’ Entertainment

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Dallo scorso gennaio è iniziata l’attivazione degli impianti 4G, il cui completamento dovrebbe avvenire entro giugno. Di che cosa si tratta? È una tecnologia che offra l’accesso a internet in mobilità e in banda larga. La frequenza utilizzata è 800 MHz, quella per intenderci che sinora era riservata ai canali televisivi dal 61 al 69. Questo passaggio è importante per l’accesso a internet, ma non senza problemi per i televisori. Si stima che circa 700.000 case avranno problemi di interferenza dei segnali. Chi dovesse avere guai di questo genere potrà registrarsi sul sito www.helpinterferenze.it per ricevere a casa l’intervento gratuito di un antennista. I problemi con la tv digitale non sono finiti e non finiranno molto presto, sono imminenti ulteriori modifiche che non ci lasceranno in pace…

Invece l’accesso alla banda larga per internet è un punto fondamentale per lo sviluppo del Paese. Chi lo ha capito è molto più avanti rispetto alla nostra situazione.

Occorre una rivoluzione culturale, da noi ancora molto lontana – eppure abbiamo centri di ricerca e singole persone di grandissimo valore. Ma per molti internet è ancora qualcosa di molto vago, o comunque qualcosa che viene sostanzialmente assimilato alla televisione. La stessa banda larga e il “cloud” (la “nuvola” di dati e applicazioni) sono visti al massimo come strumenti che hanno a che vedere con la distribuzione e il consumo. Siamo ancora all’idea che la rete possa servire a trasmettere contenuti (testi, immagini, video, musica, film..) o merci. Invece la banda larga e il web 2.0 offrono un ruolo fondamentale anche alla creazione e alla produzione.

Un esempio di nicchia ma significativo come metafora ci viene dalla Svezia. Un dj svedese, Avicii, ha realizzato in sette settimane un brano attraverso il contributo di 13.000 suoni e ritmi musicali inviati da 4.000 artisti da tutto il mondo. Ha dichiarato al Mobile Word Congress 2013: “Penso che sia davvero fantastico pensare che la gente sarà in grado di ascoltare questo brano alla radio e sapere di essere stata parte della creazione stessa.  Cinque anni fa, questo non sarebbe stato possibile e ora ci ritroviamo con il mondo intero che collabora. Immaginate cosa accadrà tra cinque, dieci anni, quando tutti in tutto il mondo saranno collegati”.

Attenzione: (contrariamente a quanto sostiene Bennato)  non “sono solo canzonette”. La produzione creativa di qualcosa da parte di una comunità di persone (il crowdsourcing) diventerà una tecnologia sociale di importanza primaria in economia e nella società civile. Il Presidente di Ericsson, partner del progetto, ha detto “Quello musicale è uno dei primi settori a essere trasformato dalla rete, dalla collaborazione e dalle nuove tecnologie. Ora vediamo TV, editoria e tutta l’industria dell’intrattenimento seguire la stessa strada“.

D’altra parte nello scorso gennaio anche in Italia il collegamento alla rete è sempre più diffuso: in totale 41,7 milioni di utenti, con media mensile 30 milioni e media giornaliera di 15 milioni. Un anno fa stavamo in media un’ora e 23’ in rete, oggi siamo passati a un’ora e 28’. Navigano un po’ di più gli uomini che le donne, con prevalenza nella fascia di età 35-54enni.

Non è tutto oro quello che luccica: l’aumento del tempo e della larghezza di banda non è necessariamente sinonimo di qualità. Su queste tematiche si gioca una sfida molto rilevante. Sta cambiando il modo di fare esperienza, di informarsi, di divertirsi. C’è un forte intreccio tra intrattenimento, spettacolo, politica e consumo. Affronta questi temi il piccolo ma esauriente volumetto Entertainment di Enrico Meduni (Il Mulino 2013, pp. 140, euro 9,80). L’entertainment è un fenomeno ambiguo ma molto diffuso. Lo troviamo nei media, nella pubblicità, nel turismo, nella ristorazione, nella moda, nel gioco d’azzardo e la fitness, i parchi a tema, i centri commerciali. Una grande area di produzione e diffusione di contenuti culturali, che vale più del 10% dei consumi, e che incontra oggi internet e i social network. Un linguaggio dominante, involucro necessario di ogni prodotto, evento, partito. Enrico Menduni, è docente di Cinema, fotografia, televisione all’Università di Roma Tre ed è autore radiofonico e televisivo.

Anselmo Grotti

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