Una guida antica aiuta a progettare IL FUTURO

Lo studio del latino è stato spesso oggetto di posizioni contrastanti, oscillanti tra il rifiuto di una tradizione ritenuta obsoleta e l’apprezzamento del suo valore, non solo perché strumento per lo sviluppo cognitivo e l’arricchimento formativo, ma perché l’intelligenza antica è ancora una possibile guida per progettare il nostro futuro. Questa controversia sembra essere più attiva proprio in Italia, la culla della civiltà, perché nel panorama europeo odierno e in tanti altri paesi del mondo, dall’America all’Estremo Oriente nelle scuole più apprezzate e solo per POCHI, lo studio del latino determina l’alta qualità delle Scuole. Nello Stato dell’Illinois il prestigioso Monmouth College, predisposto alla formazione di insegnanti di Latino,scarseggia a reperire docenti sufficienti per accontentare tutti e l’insegnamento del Latino alza il prestigio dello studio e si è convinti che aiuti a superare la falsa percezione di una antitesi tra Umanesimo e Tecnica, dal momento che la traduzione dal latino, con il suo procedimento logico- induttivo, quella che gli Inglesi chiamano l’inferenza scientifica, è il presupposto indispensabile per l’attività di ricerca. Noi che ne siamo i discendenti più diretti dovremmo essere fieri di questa nostra identità e quindi continuare lo studio di questa lingua classica significa non solo un apporto intellettuale, ma anche emotivo. Perché ultimamente la superiorità degli Orientali? Perché essi studiano tantissimo e tengono viva la tradizione, di cui sono profondamente orgogliosi. Il Latino o il Cinese? Se il futuro di una Nazione dipende dalla qualità delle sue Scuole, la scuola del futuro italiana deve aprirsi al nuovo e contemporaneamente riappropriarsi di quella matrice che ha poi dato vita al Rinascimento. Se un cambiamento è da fare, si tratta di adattare una nuova didattica in alternativa al metodo tradizionale: “ il Peso delle Variabili”, “ Gli elementi fondanti il Metodo Eclettico”, “ una Grammatica a Blocchi”, “ il Metodo Strutturale”, “ il modello Tesniére”- Hoap”, “ la Didattica Breve”, “ il Metodo Globale”,, ce ne sono tanti a disposizione . In un mondo scolastico sempre più composto da nativi digitali, il nostro Liceo per l’insegnamento del Latino ha optato per l’utilizzo degli strumenti multimediali ; lo scorso anno scolastico con un quesito di Problem-Solving mensile “ LUDENDEM EST” che proponeva di risolvere indovinelli , anagrammi, cruciverba, completare vignette, dialoghi, ideare scenette e storie. Quest’anno parte una esperienza pilota con un gruppo di alunni che hanno volontariamente scelto di continuare nel triennio lo studio del latino! A questi fedeli giovani saranno presentati tutti testi in traduzione, l’analisi logica non è indispensabile per capire Orazio e Cicerone e non andranno a far parte di una di quelle schiere che escono dal Liceo avendo letto poco, frammentario e male. Dalla lettura-analisi di questi saranno costruiti dei CORPORA: confronti di traduzioni d’autore, percorsi multimediali, presentazioni in Power-Point su tematiche di approfondimento letterario anche pluridisciplinari, ricerca di reperti iconografici per costruire percorsi in cui le immagini costituiscano l’elemento centrale dell’approfondimento. La ricaduta didattica si auspica che consenta oltre che l’apprendimento di elementi di civiltà, anche quello lessicale con lo studio di parole chiave. Il materiale sarà poi raccolto in un primo volume di un e-book da inserire nella “ Collana del Redi”. Per il momento il gruppo classe ( docente e ragazzi ) sono motivati ed entusiasti e questa è già da considerarsi una vittoria contro chi dava per morto lo studio di questa disciplina.
L’insegnante
Prof.ssa Maria Pia Nannini
No comments yet.