Per non dimenticare…. contributi per la giornata della memoria.

“ GIORNO DELLA MEMORIA”
Era già successo altre volte. A causa della difficoltà ad integrarsi e per la loro ricchezza ricavata dalla pratica dell’usura e dall’abilità mercantile gli Ebrei furono perseguitati.
In questo scenario di crisi economica, politica e soprattutto morale, molte persone iniziarono ad appoggiare l’idea di un leader colpevolizzando questo popolo sentito come scomodo.
Al culmine di questa pazzia ci fu la costruzione dei campi di concentramento luoghi nei quali Ebrei, ladri, malati, omosessuali, zingari venivano portati , schiavizzati e ridotti ad un contatto giornaliero con la morte.
Se si fosse chiesto ad una qualunque persona che viveva vicino ai campi di concentramento non avrebbe potuto rispondere di cosa succedesse là dentro: era meglio negare l’evidenza che accettare la realtà.
Le persone nel campo erano solo corpi privati della loro anima che non riuscivano a vivere, ma solo a sopravvivere: infatti il primo scopo dei nazisti era cancellare l’identità di un individuo.
Tutto questo porterà i prigionieri ad un bivio: lottare per vivere o morire sin da subito.
27 Gennaio 1945 i Russi entrano ad Auschwitz .
Sgomenti trovano vuoto il più grande campo di concentramento nazista, solo pochi superstiti sono rimasti, solo i malati, solo quelli in procinto di morte, senza speranza di sopravvivenza.
Gli altri non sono più lì, chi è morto, chi invece è stato costretto a compiere “ la marcia della morte “: centinaia di chilometri nel freddo della Polonia, con pochi stracci addosso con il fucile puntato, pronto a sparare a chi rimane indietro.
Pochi mesi ancora e la guerra sarà finita, ma non cesserà il tormento nella loro anima.
Per loro si prepara un lungo viaggio verso la salvezza per ritrovare se stessi e per poter dimenticare e ricominciare una vita normale.
Di fronte a tutto questo noi vogliamo ricordare e non dimenticare …..
proprio oggi, proprio in un momento in cui pare che l’uomo dimentichi di essere tale; la barbarie, la morte sembrano avere il sopravvento sul rispetto degli altri e delle loro idee; vogliamo ricordare e non dimenticare; vogliamo gridare l’esigenza del rispetto per una società finalmente migliore che sappia attingere anche alla scuola ed alla cultura per costruire se stessa.
Laura Cruciani, Giuditta Ducci, Marta Meoni, Andreas Schmid – classe III B
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