WRF Linee di indirizzo 2015-2016

WRF
Linee di indirizzo
2015-16
Anselmo Grotti
Costruire insieme il senso
Progettare e realizzare un percorso didattico in un contesto quale il Liceo Scientifico e Linguistico “Redi” implica la consapevolezza di svolgere una profonda integrazione tra metodologia e contenuti. Occorre quindi una particolare attenzione rivolta all’ambiente di apprendimento. Da un lato è importante che siano tematizzate le questioni relative alla comunicazione (per cui l’ambiente è inevitabilmente una realtà ibrida: contesto locale, rapporti interpersonali, immaginario mentale, infosfera, luoghi digitali); dall’altro che tale ambiente sia vissuto secondo una modalità esperienziale, laboratoriale e riflessiva.
L’essenza di una simile comunicazione si coglie dunque nella conversazione, nell’intreccio di storie, vissuti personali, saperi e competenze. Una formazione che non consiste nello scambio di informazioni, ma un’idea del comunicare come creazione di una condivisione del senso. Una co-creazione del senso che si realizza nel processo creativo, anche se rischioso, del coinvolgimento di ciascuno come soggetto. Non è possibile mettere in comune le esperienze e i saperi se non attraverso un “fare in comune”. Solo se partecipiamo a un comune processo di elaborazione del significato potremo dire che abbiamo messo in comune tale significato: non come prodotto preconfezionato ma come processo.
Se il significato si costruisce in comune, il momento che apre all’esperienza dell’altro come “altro”, come libera e irriducibile alterità è quello fondante. Una comunicazione che non cancella le differenze ma si fa carico di esse – conflitto compreso – per imparare a sostare in esse, a farsene carico, a trovare insieme forme di convivenza. Il tempo così diviene un fattore determinante: contrariamente al modello stimolo/risposta esiste qui la necessità di un tempo adeguato per poter realizzare gli intrecci di pensiero, interlocuzioni, convivenza. Un anno scolastico è un periodo adeguato per realizzare un “intreccio dialogico” che permetta una comunicazione autentica, capace certamente di offrire contenuti e conoscenza, ma attenta anche agli spazi dell’attesa, ai tempi apparentemente “inutili” della conversazione e della relazione.
Costruire assieme il senso in un ambiente condiviso
L’ambiente di apprendimento è certamente il “Redi”, con il suo genius loci, con l’ aura della sua storia di liceo, con le fragilità e le difficoltà comuni a tutte le scuole ma anche con le sue opportunità e le ricchezze culturali e umane che il lavoro e la passione di tanti vi hanno inserito. Un luogo dove convergono giovani da situazioni diverse, geograficamente ed esistenzialmente. Un luogo dove si incontrano generazioni diverse: e questo è un elemento importate: può generare conflitto ma può generare soprattutto capacità di gestire il conflitto e farlo divenire risorsa per la crescita. Ed è certamente ambiente la nostra città di Arezzo con la sua storia, la sua arte, il suo contesto.
Ma non può non essere anche l’infosfera, l’ambiente digitale della comunicazione nel quale siamo immersi in modo inestricabile. Non possono non essere le sfide che provengono dalle nuove modalità di apprendimento, dai nuovi stili cognitivi. Noi crediamo che tali sfide vadano accolte, che sia un bene mettersi in discussione, verificare le modalità di condivisione dei saperi negli ambienti digitali. Crediamo anche che la grande tradizione culturale che la Scuola italiana ha rappresentato sia un valore da valorizzare, amare e far conoscere.
Di conseguenza appare fondamentale progettare un percorso in cui ambiente fisico e ambiente virtuale possano ibridarsi, così come si ibridano formazione sui contenuti e formazione delle competenze, aula e laboratorio, saperi e relazioni.
Un modello di formazione soggetto-soggetto
La “comunità dell’apprendimento” che si costituisce al “Redi” sviluppa la sua azione formativa documentando e costruendo il suo percorso attraverso produzioni digitali che periodicamente fanno il punto sul percorso, sviluppano argomenti specifici, realizzano approfondimenti particolari
La capacità di generare una comunicazione contemporaneamente formativa e spigliata, non banale ma non ingessata, coordinata ma creativa rappresenta una metodologia rilevante. Il superamento della dicotomia reale/virtuale permette di prendersi cura della dimensione dell’immaginario.
La cura degli ambienti fisici (aule, laboratori, arredi), la realizzazione di spazi di accoglienza e socializzazione (bar interno, spazi all’aperto), l’innovazione anche nella disposizione dei banchi e nelle modalità didattiche si integrano e interagiscono con l’ecologia degli spazi digitali.
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