Giornalismo automatico?

di Anselmo Grotti
Avevamo già parlato in precedenza di programmi capaci di scrivere articoli di sport, romanzi di consumo, sceneggiature di telenovelas alla buona. Si tratta di una soluzione che accontenta rapidamente e a bassa spesa pubblici di non grandi pretese.
Recentemente invece è comparsa una novità, che rappresenta la versione giornalistica dell’evoluzione del marketing: si passa dall’offrire un prodotto standardizzato destinata a una massa indistinta e si punta a segmentare sempre di più il profilo dei clienti. Restringendo sempre di più i gruppi secondo caratteristiche specifiche si arriva virtualmente a “gruppi” composti da un solo “cliente” – un bersaglio che non può più sfuggire. L’azienda “Narrative Science” di Chicago ha messo in vendita “Quill”: un software in grado di scrivere migliaia di storie diverse, ognuna strutturata su misura per gli interessi e le caratteristiche del singolo lettore. Ha detto il responsabile scientifico: “Quill può analizzare un vasto insieme di dati per individuare trend, effettuare comparazioni e inserirli in una narrazione, espressa in linguaggio naturale”. Ogni articolo è destinato ad essere letto da poche persone, ma si tratta di persone per le quali riveste una importanza molto grande. Ford produceva per tutti un solo modello e un solo colore di auto. Adesso il marketing offre (finge di…) un’auto con caratteristiche esclusive (?) per ciascuno…
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