L’uomo che sussurra alle macchine

di Anselmo Grotti
10 marzo 1876: avviene la prima conversazione telefonica ufficiale della storia. Il brevetto non usa ancora la parola “telefono”, ma si limita a dire “perfezionamento del telegrafo”. In realtà il passaggio è stato fondamentale. Il telegrafo è una tecnologia da specialisti: occorre trasformare il linguaggio naturale in un insieme di punti e linee, occorre un tecnico che “scriva” il messaggio, un altro che lo decodifichi. Ci sono limitazioni intrinseche al mezzo (contenuti brevi e schematici) e alle modalità d’uso (recarsi a un apposito ufficio, ricevere il telegramma attraverso un postino, ecc.). Il telefono cancella il monopolio degli “addetti”. Tutti possono comporre da soli il numero e prendere in mano la cornetta. Quella che viene chiamata “interfaccia” (modalità di comunicazione tramite una tecnologia) torna ad essere la più antica e la più efficiente: il linguaggio naturale. Che libera i contenuti dai vincoli un po’ opprimenti del “confermasi arrivo passeggero stop”. Non accade tutto subito e tutto insieme. All’inizio le telefonate venivano istradate da personale tecnico. Come nel caso del brevetto citato, si è continuato per un po’ a pensare al telefono come semplice “perfezionamento” del telegrafo. In parte lo era, ma soprattutto era un altro ecosistema. Per quanto riguarda l’ecosistema digitale siamo a un punto di svolta analogo.
Per quanto riguarda l’ecosistema digitale siamo a un punto di svolta analogo. Già con l’arrivo del personal computer si è rotto il monopolio dei tecnici e dell’interfaccia a spinotti, schede perforate, linguaggi criptici. Ma anche strumenti più semplici ma sempre di un certo impaccio come tastiere, mouse, touch pad e simili potrebbero diventare ricordi del passato. Arrivano gli “assistenti vocali”. Di che cosa si tratta? Partiamo da una considerazione: la grande svolta dell’interazione sociale si è avuta quando gli esseri umani hanno cominciato ad usare il linguaggio. Parlare è infinitamente più efficace e dettagliato che qualsiasi altro modo di comunicare, anche nel caso in cui si diano indicazioni e/o ordini in sequenze complesse. La tecnologia digitale è a un punto di svolta: gli assistenti vocali permettono di parlare al tablet o allo smartphone in linguaggio naturale, e di ricevere risposte appropriate – grazie all’intelligenza artificiale di cui sono dotati e alla voce più o meno suadente. Sono già una piccola folla: Echo, Siri, Cortana, Google Now. Una particolarità? Echo è sempre in ascolto, non deve essere acceso come avviene con gli altri. Una sfida tecnologica di grande rilievo per chi riuscirà a imporre il proprio prodotto. E molte riflessioni antropologiche su cui elaborare una adeguata cultura.
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