Immersi nell’intrattenimento

Anselmo Grotti

Abbiamo già parlato di lotta per la conquista della nostra attenzione da parte dell’industria dell’intrattenimento. È singolare come anche innovazioni tecnologiche apparentemente diverse da questo possano in realtà essere gravide di conseguenze.

Alla recente esposizione dell’elettronica di Las Vegas centinaia di aziende che hanno presentato le loro novità per l’auto che si guida da sola. Mancano ormai pochi anni alla sua diffusione di massa, ma la cosa che ci interessa in questa sede è come ci si prepara a sfruttare l’attenzione del guidatore. Liberato dall’incombenza di guidare l’auto, sarà corteggiato da una “nuvola” di possibilità di svago. Sul fronte hardware sono comparsi schermi sempre più grandi (la Bmw ha presentato schermi da 21 pollici: siamo a dimensioni di un televisore), mentre sul versante software l’offerta è strabordante. Alcuni modelli VW sono in grado di offrire serie tv e altri contenuti tarati sulla durata del viaggio, calcolata dal navigatore satellitare. Audi ha presentato un sistema che incrocia informazioni disparate per organizzare al meglio l’ecosistema dell’auto. Verifica i parametri vitali del conducente, il tipo di guida, l’intensità del traffico, così da variare il climatizzatore, posizione del sedile, funzione massaggio, scelta dei programmi video. Fca sta sviluppando la capacità di modificare la visualizzazione dei messaggi se presente o no il passeggero (per la privacy del conducente).

 Tutto molto morbido, rilassato, ovattato. Essere totalmente connessi nel micromondo dell’auto è uno straordinario laboratorio per la connessione totale. Ma se invece di essere connessi per essere solo massaggiati volessimo esserlo anche, e soprattutto, per comunicare?

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