Narciso ed Echo, mitologia e new economy

Anselmo Grotti
Già in precedenti occasioni ci siamo occupati degli “assistenti vocali”, software che ci permettono di interagire in linguaggio naturale con i nostri telefoni e computer (Siri, Google Now, Cortana, ecc.). Torno su questo tema perché sempre più questa caratteristica si presenta come vincente per il prossimo futuro. Ne è testimone la discesa in campo di un’azienda nota finora per altri aspetti: Amazon. Il suo prodotto ha una diversità importante: non adotta nessuna interfaccia diversa dalla voce. Nessuna tastiera (neppure virtuale), nessuno schermo (neppure touch), nessun mouse o simili. Un cilindro nero con un pulsante di accensione e una luce led circolare: si chiama Echo. Con Echo si interagisce esclusivamente parlando. È sempre in ascolto: si pronuncia il comando “Alexa” e a quel punto fornisce le informazioni richieste o il flusso di dati desiderato (dalla musica a tutto il resto). È in vendita per ora solo negli Usa, pare con un ritmo di tre milioni al mese. Tutti sappiamo che, nel mito, Eco era una ninfa consumata d’amore impossibile per Narciso, condannata a essere solo voce che ripete le parole. Ma non tutti si ricordano che all’inizio fu usata da Giove per farla parlare con la moglie. Mentre Eco intratteneva Giunone, il solerte Zeus poteva dedicarsi alle sue scappatelle erotiche. La tecnologia dell’intrattenimento serve sempre al potere per distrarci. Sta a noi scegliere la tecnologia della comunicazione per creare vere relazioni.
Quando ci troviamo in una relazione affettiva,in cui in qualche modo dipendiamo dall’altro, dietro l’apparente viitimismo e la totale disponibilità che sempre si concede, in reltà si nasconde anche l’ossesivo desiderio di controllo dell’altro. Le persone dipendenti in genere si attaccano a persone narcisiste, ovvero quelle incapaci di entrare in contatto relazionale: esse parlano per sé, ascoltano sé, vivono solo per se stessi. Povera Eco innamorata di Narciso! Lei viveva solo per lui, ma Narciso solo per se stesso. Non ci può essere alcuna vera comunicazione tra due persone con carenza di riconoscimento, lesi o esaltati nell’autostima e privi di entrare in “comunicazione”: ovvero “sentire” l’altro.