L’arte ci parla

Lezione di Storia dell’Arte: De Chirico e la realtà attuale

Classe 5S – Giovedì 23 Aprile 2020 a.s.2019/20

In questo momento in cui, il silenzio, l’attesa, l’enigma fanno parte integrante della nostra vita, ho voluto leggere e confrontare, insieme agli studenti della 5S, la nostra realtà con quella che il pittore Giorgio De Chirico ci ha presentato nelle sue “Piazze d’Italia”.

Quelle piazze in cui ricorrono i temi dell’infinito, della solitudine, del mistero e dell’enigma, delle vie deserte, delle piazze tacite ove dominano come un’ombra i monumenti lasciati soli, hanno molte affinità con  gli spazi che siamo abituati a  guardare chiusi nelle nostre abitazioni.

Sembrano osservazioni fatte da adulti che hanno vissuto parte della loro vita, invece dopo questo confronto con gli studenti, è emerso con chiarezza come anche giovani o meglio, soprattutto nei giovani, sia presente la maturità per saper leggere i segni del tempo.

E’ emerso il loro pensiero, ciò che stanno vivendo, interpretando l’arte non come qualcosa di altri, qualcosa di lontano, ma qualcosa che vive accanto a loro in questo preciso  momento.

L’arte più che mai ci parla adesso.

Il presente forzato dei nostro isolamento, ha la stessa carica comunicativa di quel silenzio cercato, voluto da De Chirico, un ‘opportunità che ci viene data solo se riusciamo a non farcela sfuggire.

Tempo e silenzio sono state le due parole più volte ripetute durante gli interventi ed è stato naturale collegare queste entità con le varie esperienze artistiche.

Il “TEMPO” ci ha portato a confrontare la Metafisica, il Cubismo, il Futurismo e Surrealismo alla luce dei concetti della “Relatività del tempo” espressi da Einstein. Interessante è stato anche l’altra parola “SILENZIO”, che ha fatto riflettere e fare importanti collegamenti riguardo all’opportunità che ci può dare.

Gli studenti hanno concluso che il silenzio non ci permette soltanto di intuire per brevi attimi quella “METAREALTA” di cui ci parla De Chirico, ma ci offre l’occasione di conoscere noi stessi, la nostra interiorità, il nostro inconscio.

Immediato il collegamento degli studenti tra le Piazze d’Italia di De Chirico e “ Stipo antropomorfo” di Salvador Dalì .

L’attesa, silenzio l’enigma di adesso, hanno dedotto gli studenti, ci conducono ad una doppia possibilità, quella di intuire la  nostra “ Metarealtà “ e quella di cogliere le vibrazione della nostra anima più nascosta, arrivare al nostro inconscio,  conoscere parti noi che forse non avremmo mai avuto l’opportunità di fare; ha portato a mettere in atto quella introspezione personale che la Psicanalisi di Freud ci aveva insegnato.

Ecco perché l’immagine dello “Stipo Antropomorfo “ di S.Dalì è apparsa subito ai loro  occhi  confrontandola con le “ Piazze d’Italia” di G. De Chirico.

Un confronto apparentemente lontano, in realtà, accomunato dalla parola SILENZIO.     

E’ stato concluso l’incontro con una richiesta da parte dell’insegnante;

Come la” Fontana” di Duchamp nel 1917 era stato il simbolo della provazione riguardo a quel “ mattatoio che era stata la prima guerra mondiale” così chiamata dal gruppo dei dadaisti, quale potrebbe essere l’oggetto o l’immagine che in questo  momento avrebbe la stessa carica provocatoria e la stessa capacità di far  pensare?

Arte ci parla sempre, l’arte è la nostra realtà, l’arte è la nostra storia, l’arte è il nostro pensier…….L’ARTE SIAMO NOI…….

Prof.ssa Laura Mori

Lezione 23 Aprile 2020 classe 5S a.s. 2019/20

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